30 milioni di euro per biblioteche e Sud Italia: la promessa del ministro Giuli

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha promesso un decreto che attribuirà 30 milioni di euro per le biblioteche e sarà attendo ai bisogni del Sud.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha annunciato che il decreto Cultura sarà presentato in Consiglio dei ministri entro il mese di novembre. L’annuncio è stato dato durante l’evento “Prima le idee, ritorno al futuro” ad Andria, organizzato dal gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati. Giuli ha sottolineato come il decreto sia un passo cruciale per sbloccare risorse e rispondere concretamente alle questioni che spesso rimangono soltanto parole.

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Il ministro Giuli (PortoMessina.it)

Tra i punti chiave del provvedimento, ha menzionato un finanziamento di 30 milioni di euro destinato alle biblioteche, con l’obiettivo di sostenere l’industria editoriale. Ha poi evidenziato l’attenzione speciale riservata al Mezzogiorno, una zona che richiede interventi mirati per valorizzare il suo patrimonio culturale.

La visita in Puglia del ministro Giuli

Durante il suo discorso, Giuli ha parlato del suo primo viaggio ufficiale in Puglia come ministro. Si è detto particolarmente felice di essere ad Andria, dove, a suo avviso, sarebbe auspicabile la costruzione di un teatro, un’opera che potrebbe arricchire l’offerta culturale della città. Nella mattinata, il ministro ha visitato Canosa di Puglia, descrivendola come un esempio virtuoso di internazionalizzazione.

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L’annuncio del ministro della Cultura (PortoMessina.it)

Qui ha partecipato a un incontro relativo alla creazione di un museo archeologico nazionale, il cui progetto prevede l’utilizzo di una ex scuola come nuova sede. Spostandosi a Castel del Monte, Giuli ha evidenziato la necessità di migliorare la manutenzione del sito e ha dichiarato l’intenzione di avviare un confronto con la Regione per affrontare questo tema.

Il discorso del ministro non ha trascurato aspetti politici. Ha risposto alle critiche che gli sono state mosse, in particolare all’accusa di voler “defranceschinizzare” la cultura. Per Giuli, tale affermazione dimostra implicitamente che la gestione precedente, sotto il ministro Dario Franceschini, ha influenzato pesantemente il settore.

Le parole del ministro Giuli dopo il suo famoso discorso

Ha poi ribadito che la sua mancanza di affiliazione formale a un partito non implica che non rappresenti gli ideali di Fratelli d’Italia. Ha affrontato con ironia anche le osservazioni sul suo linguaggio, specificando che non dovrebbe sorprendere l’uso di termini come “apocalittismo” nel contesto di una commissione Cultura. Le critiche, secondo Giuli, rientrano nel gioco delle strumentalizzazioni, ma ha accettato di buon grado anche la satira sul suo modo di esprimersi.

Guardando al futuro, il ministro ha annunciato l’istituzione di un tavolo nazionale con i sindacati per affrontare le principali criticità del settore culturale. Tra le questioni più delicate c’è il tema del tax credit, attualmente sotto la lente della Guardia di Finanza a causa di presunti illeciti. Giuli ha rivelato che di recente il sistema di accesso al credito d’imposta è stato oggetto di un attacco informatico, un problema che richiederà ulteriori indagini e soluzioni per garantire la sicurezza e la trasparenza del meccanismo.

Come vuole operare il ministro della Cultura

Nel complesso, il ministro ha delineato una visione chiara e ambiziosa per il futuro della cultura in Italia, ponendo l’accento su interventi concreti e sull’importanza di un dialogo aperto con le istituzioni regionali e gli operatori del settore.

Le sue dichiarazioni lasciano intendere che il governo intende investire significativamente per valorizzare il patrimonio culturale, con un focus particolare su aree come il Mezzogiorno, spesso trascurate ma ricche di potenzialità. La promessa di nuovi fondi, insieme alla creazione di un tavolo di confronto nazionale, segnala un impegno a lungo termine per superare le sfide attuali e rilanciare il settore.

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