Brutte notizie per i lavoratori: la nuova Legge di Bilancio potrebbe cancellare un importante sussidio utile a moltissimi cittadini.
Sebbene la Legge di Bilancio 2025 non sia ancora stata approvata in via definitiva, sappiamo già grossomodo quali novità ci saranno per il prossimo anno, per quanto riguarda i principali ambiti della vita del nostro Paese. Dalle pensioni al taglio del cuneo fiscale, fino ad arrivare alla Scuola, alla Sanità e alle misure a sostegno delle famiglie e ai bonus.
Purtroppo, come sempre, non tutti rimarranno soddisfatti dalle nuove modifiche apportate dal Governo, dal momento che le risorse economiche disponibili restano ancora piuttosto limitate.
In particolare, potrebbe arrivare una brutta notizia per i lavoratori, dal momento che l’Esecutivo sembrerebbe essere intenzionato a cancellare un importantissimo sussidio.
Come abbiamo anticipato, la Legge di Bilancio 2025 sta entrando nelle sue fasi conclusive. Entro la fine dell’anno dovrà infatti essere approvata. Nel frattempo le forze politiche continuano il loro braccio di ferro per modificare la bozza ed introdurre ulteriori miglioramenti.
Purtroppo, però, potrebbero essere in arrivo delle brutte notizie per i lavoratori, dal momento che il Governo parrebbe voler cancellare un sussidio sfruttato da molti. Stiamo parlando dell’indennità di disoccupazione dei cosiddetti impatriati. Vale a dire quei cittadini italiani che, dopo aver lavorato all’estero, decidono di rientrare in Italia richiedendo la disoccupazione.
L’obiettivo sarebbe quello di cercare di limitare un fenomeno percepito come un abuso del sistema di welfare. Tuttavia, una simile decisione potrebbe senza dubbi portare a nuove problematiche sociali. Ricordiamo che la legge n. 402 del 1975, ovvero quella che disciplina la materia, è stata introdotta originariamente per garantire un supporto economico a quei lavoratori italiani che, dopo aver perso il lavoro all’estero a causa di licenziamento o mancato rinnovo del contratto, decidono di tornare in Italia.
Tale beneficio è concesso per un periodo di 180 giorni, purché il rientro avvenga entro sei mesi dalla perdita del lavoro e che il lavoratore si registri all’ufficio di collocamento entro 30 giorni dal ritorno. Sembra tuttavia che la Legge di Bilancio 2025 voglia sopprimere questo tipo di aiuto per evitare episodi di abusivismo e destinare le risorse finalizzate a contrastare la disoccupazione ai casi più gravi.
È chiaro che si tratta di una decisione piuttosto controversa che, se confermata, andrebbe a generare parecchio malcontento fra gli italiani all’estero, i quali potrebbero scegliere di non rientrare più in patria, con negative conseguenze a livello sociale. Ribadiamo che al momento la nuova Legge di Bilancio non è ancora stata approvata. Per sapere quindi se la misura passerà dovremo attendere la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale.
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