Usano il marchio di Cannavacciuolo nel loro ristorante: la pena da scontare è davvero alta

Condannati a quattro mesi di carcere e al pagamento di una sanzione: hanno utilizzano impropriamente il marchio di Cannavacciuolo

Chi non ha mai sentito parlare di “Cucine da incubo”? Il programma, trasposizione italiana del format statunitense “Ramsay’s Kitchen Nightmares”, condotto da Gordon Ramsay, vede protagonista il noto giudice di “MasterChef” Antonino Cannavacciuolo.

tribunale
Rubano il marchio di Antonino Cannavacciuolo (Portodimessina.it)

Lo chef tre stelle Michelin, nella fattispecie, viene immortalato mentre, forte della sua esperienza ventennale nel settore della cucina, tenta di salvare ristoranti in crisi, giunti ormai alla soglia della chiusura.

Quello che non immagineresti mai, guardando la trasmissione, è che qualche imprenditore possa approfittare della notorietà concessa dal programma per un tornaconto personale. Eppure, un recente fatto di cronaca testimonia come, nella vita, di imprevisti ne possano accadere davvero a bizzeffe.

Usano il marchio di Cannavacciuolo nel loro menu: condannati due ristoratori di Ravenna

Hanno rispettivamente 34 e 52 anni e sono due coniugi di nazionalità cubana. Su di loro pende una condanna, emessa dal tribunale di Ravenna, a quattro mesi di carcere e al pagamento di una sanzione di 3mila euro per aver utilizzato impropriamente il marchio di Antonino Cannavacciuolo.

Antonino Cannavacciuolo
Lo chef Antonino Cannavacciuolo (Portodimessina.it)

Nel menu del loro ristorante, sito a Marina di Ravenna, era infatti riportato il nome del celebre chef. Senza, tuttavia, che vi fossero i presupposti legali per operare una scelta di questo genere, dato che, tra lo chef partenopeo e il locale, non esisteva alcuna collaborazione.

I fatti, che risalgono al 2019, hanno inoltre visto la coppia includere la foto di Cannavacciuolo su un camion vela, oltre che sul menu dedicato, così da beneficiare del ritorno d’immagine garantito dallo chef.

Cannavacciuolo, dal canto suo, ha provveduto a sporgere denuncia tramite la sua segretaria. La quale, dopo essersi presentata al ristorante di Marina di Ravenna come cliente, ha denunciato il fatto ai carabinieri di Orta San Giulio, luogo dove ha sede il ristorante Villa Crespi di Cannavacciuolo.

L’udienza del 9 ottobre scorso, di fatto, ha dato ragione a Cannavacciuolo. I coniugi cubani, non avendo alcun diritto di utilizzare il marchio in concessione, sono stati condannati al carcere e al pagamento di una sanzione. L’avvocato dei ristoratori, che attualmente si trovano alla guida di un ristorante di Reggio Emilia, ha annunciato di voler presentare ricorso.

Antonino Cannavacciuolo, il primo incontro con i ristoratori che gli hanno “soffiato” il marchio

Per Antonino Cannavacciuolo, i coniugi cubani non erano propriamente degli sconosciuti. Lo chef stesso, in sede di udienza a Ravenna, ha infatti precisato di aver già incontrato la donna.

Nella fattispecie, si trattò di una puntata del suo programma “Cucine da incubo”, girata nel 2016 a Suzzara (Mantova). Precedente, questo, che però non ha nulla a che vedere con l’utilizzo improprio del marchio, che Cannavacciuolo ha ribadito di “aver consentito solo in quel contesto“.

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