Quando un messaggio offensivo su WhatsApp può configurarsi come un reato: che cosa dice la Legge a questo riguardo.
Malgrado gli innumerevoli vantaggi che la tecnologia ed Internet hanno comportato nelle nostre vite, spesso i mezzi di comunicazione elettronici, i social network e le piattaforme di messaggistica istantanea si fanno portavoce di messaggi d’odio e di contenuti offensivi.
Per questo motivo, è importante fare molta attenzione a ciò che si scrive online perché in alcuni casi si può configurare un reato. È questo ciò che accade anche su WhatsApp in presenza di determinati fattori. Non perdiamo altro tempo e cerchiamo di approfondire meglio l’argomento e di vedere che cosa dice la Legge a riguardo.
Con una recente pronuncia (sent. n. 34484/2018) la Cassazione ha spiegato quando un messaggio offensivo su WhatsApp può diventare reato. Prima di addentrarci nella trattazione, è opportuno ricordare che esiste una differenza sostanziale fra diffamazione ed ingiuria e che solo la prima può configurarsi come reato.
La diffamazione è l’offesa pronunciata in assenza della vittima davanti a più persone (almeno due). L’ingiuria è rivolta direttamente alla vittima, a prescindere dalla presenza di altri testimoni. Entrambi i casi possono avvalersi di strumenti informatici, compreso WhatsApp.
Come abbiamo detto, solo la diffamazione è reato, in questo caso quindi la parte offesa può depositare una querela ai carabinieri o alla Procura della Repubblica. Sarà poi compito delle autorità verificare gli estremi della querela e decidere se archiviare il caso o esercitare l’azione penale.
Nel caso dell’ingiuria, invece, l’offeso può far valere il proprio diritto solo in sede civile, tramite un atto di citazione notificato alla persona che ha pronunciato le offese. Provare l’accaduto diventa però in simili frangenti molto più difficile, se non addirittura impossibile. Se non ci sono supporti informatici, come ad esempio messaggi, email, registrazioni audio o video, che riportano le offese sarà estremamente complicato arrivare a dimostrare l’illecito.
Ma torniamo ora alla nostra domanda iniziale: quando un messaggio su WhatsApp può costituire reato? In realtà difficilmente potrebbero configurarsi le condizioni necessarie per parlare di reato, in quanto di solito un messaggio su WhatsApp viene scambiato fra due interlocutori. Se, però, ci si trova in un gruppo o comunque è presente anche un altro testimone allora si può arrivare a parlare di diffamazione e quindi diventa ammissibile l’ipotesi di reato. Stesso discorso se in una e-mail c’è un altro interlocutore in copia.
Ecco cosa dice la Legge: “La missiva a contenuto diffamatorio diretta a una pluralità di destinatari oltre all’offeso, non integra il reato di ingiuria aggravata dalla presenza di più persone, bensì quello di diffamazione”.
Per la pulizia quotidiana della nostra casa, gli stracci e le spugnette sono importantissimi, com'è…
Sapevi che il bicarbonato di sodio ha tanti effetti benefici sul viso? Grazie a questo…
Ecco come puoi fare per non avere più le formiche nella tua dispensa. Prova il…
Il limone sul viso ha effetti benefici, ma pochi lo sanno, perciò conoscerli è fondamentale…
Quello che stiamo affrontando è uno dei periodi più difficili di sempre, la crisi economica…
Oggi tutti andiamo di fretta, nessuno riesce a fermarsi un attimo anche se fosse per…